venerdì 15 novembre 2013

Win or die

Ci sono persone che apparentemente sembrano avere un “metabolismo veloce”, almeno a detta di tanti ciccioni che cercano di autogiustificarsi. Anch’io ero fra i tanti che si sentivano “sfortunati” e additavano con stupore ai pochi appartenenti al club esclusivo dei “magri senza meriti”.

Se li osserviamo un po’ più in profondità ci accorgiamo che molto spesso sono persone sempre in movimento; magari non sono sportivi ma non hanno lavori o passatempi sedentari, non amano i dolci e in generale hanno uno stile di vita attivo.

Tipicamente queste persone seguono già “per indole” uno stile di vita correttamente bilanciato: non credo siano “fortunati”, preferisco dire che siano “già bravi” non avendo bisogno di particolare disciplina per mantenersi in forma.

Poi ci sono tanti altri, fra cui il sottoscritto, la cui indole naturale tenderebbe invece a stili di vita  non sani, deriva indotta dal progresso e dal benessere che trova facile presa in individui "pigri".

Credo che l’unico approccio funzionante, l’unica cura sia uno stile di vita esplosivo e “al limite”, non nel senso di praticare il basejumping, ma pensando a un approccio che ribalti completamente la visione del mondo.

Non c’è pareggio, non c’è compromesso, non c’è incertezza.

O vinci, o muori.

martedì 30 luglio 2013

fobia dei carboidrati? paure e miti

Mi è capitato di dibattere con amici a proposito del mio rapporto coi carboidrati, vengo (addirittura, non sia mai) "accusato" di fare una dieta iperproteica (colpa gravissima), pericolosissima perchè "mette a grave rischio la mia salute".
Il fatto che possa pedalare per 140km quando prima non scalavo un cavalcavia e abbia smesso di fumare invece sembra meno rilevante...

La dieta iperproteica classica, di cui ultimamente sono particolarmente in voga le varianti Dukan e Paleo, si basa su teorie alimentari che non voglio discutere adesso nello specifico: se volete sapere di cosa si tratta, leggete i libri e fatevi un'idea.

Quello che vorrei invece mettere al centro dell'attenzione è l'aspetto psicologico.

Non voglio demonizzare i carboidrati complessi (anch'io ne mangio, ma quasi esclusivamente a colazione) dal punto di vista nutrizionale, ma vorrei riflettere sull'assurdità delle razioni da 40 grammi consigliate dai dietologi "classici".
Mangiare 30 grammi di pane o 50 grammi di pasta per un obeso è come bere un bicchiere di buon lambrusco per un alcolizzato. Possiamo forse dire che un bicchiere di lambrusco faccia male? No di certo, ma chi di noi, sano di mente, consiglierebbe un bicchiere di vino a un ex alcolizzato?
L'ex alcolizzato e il "normale" vanno trattati diversamente per quanto concerne l'alcol. Idem con il cibo per l'obeso e il "normale".

L'alcolizzato, così come l'obeso ha delle reazioni biologiche diverse e "malate" rispetto agli stimoli nervosi dati da certe sostanze. Il piacere che associano all'alcol o a certi cibi è esagerato rispetto a persone "normali".

Ora, il consiglio di mangiare 40g di pane dato da un dietologo a un malato di cibo in sovrappeso di 60kg può essere realistico o lo espone a un tremendo sforzo di volontà?

Questo è il punto.

I carboidrati non sono "il male assoluto", ma rappresentano una minaccia per chi, come me e tanti altri ha seri problemi col cibo.

Provare per credere, io l'ho provato su di me: 50kg persi in 10 mesi - 52kg persi in 11 mesi, sono numeri ottenuti senza dietologi, senza psicologi, senza chirurghi, senza farmaci.

venerdì 10 maggio 2013

Le belle, il buono e la bestia.

Qualche anno fa ho avuto una grossa delusione professionale, unita a vera e propria truffa in stile “the italian job”. Con la differenza che non erano i poveri a rubare ai ricchi ma viceversa.

Dopo aver subito un paio di serie angherie della serie "calcio nel culo e ti sbatto in strada a fare dei chilometri", per tanti mesi non ho percepito stipendi (che poi non mi sono mai arrivati). Ho rischiato persino di perdere il tfr, se non ci fosse stato il fondo di garanzia dello stato a salvarmi il culo.

Per mesi il mio unico sollievo psicologico, non potendomi permettere alcun tipo di supporto terapeutico, era la fame di vendetta.

Ero una belva ferita e feroce.

Provavo istinto di rivalsa, che arrivava spesso a una vera e propria furia omicida.

Ci sono due tipi di disperati nella vita: quelli che si danno fuoco, e quelli che impugnano una semiautomatica.

Io ero sicuramente del secondo tipo.

Così, per mesi, sono sopravvissuto in bilico fra la follia mentale, l'unica cosa che mi faceva stare meglio era l’idea di un regolamento di conti in puro stile Far West: “l’eroe” ferito che non ha più niente da perdere si sacrifica contro l'eterno nemico facendosi giustizia da solo, soccombendo poi alla forca dei benpensanti.

Col passare dei mesi mi sono accorto che non era vero che non avessi niente da perdere. Avevo (e ho) una famiglia stupenda.

Non potevo perdere la crescita delle due piccole, perchè è vero tutto quello che si dice dell’amore “perfetto” fra padre e figlia.

Oltre a questo enorme stimolo al bene, è capitato un evento infausto: è deceduta una persona a me molto cara, un grande saggio della vita.

Mi sono guardato dentro e ho visto un abisso di negatività; paragonato al bell'esempio che avevo davanti ero veramente disgustato dai miei cattivi pensieri.

Per fortuna il grande sacrificio è stata solo una catarsi, un viaggio mentale.

E da allora è sempre un giorno meraviglioso.

venerdì 5 aprile 2013

Fatica?

Mi hanno posto una domanda che mi ha fatto riflettere, appena sceso dalla bici: "ma adesso che sei allenato, fai meno fatica?".

Ci ho pensato parecchi secondi perchè mi ha spiazzato, ma la risposta è la sintesi del mio cambiamento: "non faccio meno fatica, ma faccio molti più chilometri di quando ho cominciato".


La grande differenza è che prima cercavo di fuggire dalla fatica, ma questa mi si presentava ogni volta che dovevo muovermi, oggi invece me la vado a cercare, e miracolosamente non sono mai stanco.

E' solo ed esclusivamente una questione di approccio mentale: se vivessi lo sport, o la dieta come una rinuncia o una "fatica", non avrei alcuna possibilità di farcela.

venerdì 29 marzo 2013

a proposito di Dukan... [in my humble opinion]

Due precisazioni:

  • Dukan ha messo a punto un metodo dimagrante basato sulla dieta iperproteica (già teorizzata dagli anni 70), quindi nessuna invenzione stratosferica (certo l'ha testato e perfezionato al meglio).
  • Non ho seguito la sua dieta ma "la mia”; ho letto il libro per scetticismo e curiosità (è argomento molto attuale per chi si interessa di alimentazione), dopo essere già calato di oltre trenta chili.

Spunti buoni:  

  • Crusca d’avena, yoghurt, pesce. Occhio all’eccesso di crusca d’avena perchè può limitare l’assorbimento di certe vitamine, in dosi eccessive.)
  • Poche regole ma semplici, “adattabili” ai propri gusti
  • Niente bilancia se non per se stessi: eliminare il pane è meglio dei 30 grammi “tipo lager”
  • Usa l’adrenalina come un’arma contro il grasso superfluo
  • Spinge al movimento fisico (abbandono "definitivo" dell'ascensore, 30 minuti di camminata al giorno...)
  • Metodi innovativi (il libro della dieta del paziente) nei trattamenti personalizzati
  • Ha un occhio di riguardo per le lettrici

 

Spunti meno buoni:

  • Troppa carne (ma si parla anche di seitan, tofu, uova, pesce e legumi, quindi l’applicazione sensata del metodo sta sempre nell’intelligenza del lettore)
  • Teme troppo l’olio di oliva (ok, è grasso al 100%, ma fa BENE)
  • Rifiuta la dieta mediterranea (fonte invece di giovinezza, secondo le statistiche)
  • Qualcuno potrebbe abusare del concetto di “mangiare a volontà” a proposito di certi alimenti (tipo sei etti di bresaola, ma è anche il motivo principale per cui è tanto amato dai pazienti)

Spunti decisamente non buoni

  • Idiosincrasia per le verdure (forse perchè è francese? e per i francesi verdura= salsine grasse e insane?)
  • Olio di vaselina da MANGIARE? Quest'idea mi sembra veramente una porcheria immonda. Usatelo per scopi ricreativi :)
  

Spunti "furbetti"

Abitua l’obeso al cambio di vita, senza porgli una montagna *insormontabile* davanti: ti ci fa arrivare per gradi, magari all’inizio mangi sei etti di bresaola, poi dopo mesi di dieta ti stanchi e ne mangi uno.

In realtà l'obeso, quando non sarà più ciccione, avrà capito per esperienza diretta che non potrà MAI tornare a mangiare quello che mangiava prima (ma neanche sei etti di bresaola se non vuole crepare) e che la sua obesità non era colpa della società o del suo fisico o di una carenza affettiva, ma di una CATTIVA alimentazione.

E' una furbizia psicologica e forse funziona, ma preferisco guardare le cose come stanno senza farmela raccontare.
  

Spunti discutibili

Tratta l’obeso come un malato, e il paziente in cura come un “ex alcolista” che non deve ricadere nel vizio.

E’ sicuramente un approccio pragmatico, ma io spero di imparare uno stile di vita giusto senza dover stare tutta la vita sull’attenti. Su questo punto potrò giudicare solo fra molti anni.

Giudizio finale

Vale la pena leggerlo? Secondo me sì. Si dilunga un po’ troppo su certi passaggi che ripete allo sfinimento ma è sicuramente interessante.

Va seguito alla lettera? Questo è un bel punto aperto, nel senso che direi “fate come sto facendo io e correrete meno rischi per la salute”, ma non sono un medico e non è detto che “il mio metodo” funzioni su altri come sta funzionando su di me (-42Kg per ora).

Credo che ognuno debba trovare la propria strada, cadendo, rialzandosi e affinando il proprio percorso.

Le parole contano

E’ interessante vedere molte testate giornalistiche (online perchè quotidiani non ne compro dal 1916, al massimo li scrocco al bar) convergere su titoli della serie “GRILLO DEPISTA I GIORNALISTI”. 

Trovo invece che “GIORNALISTI COGLIONI” sarebbe ben più azzeccato, vista la gag che si sono bevuti senza batter ciglio.

In omaggio per i nuovi iscritti all’albo dei giornalisti nel 2013: due facsimili delle finte lauree di Giannino, e la bambola di SGARBI che ripete “CAPRA CAPRA CAPRA...”

lunedì 11 marzo 2013

La bici come metafora della dieta (e della vita?)

In 37 anni ho provato diverse diete, una fatta da un medico serio, quella del minestrone, di sola frutta, diversi tipi di diete bilanciate autogestite, con successi alterni e quindi MAI definitivi.
L’unica nota positiva è che mi son fatto una discreta cultura alimentare, per il resto... gran fallimenti.

In questi mesi ho capito che sbagliavo l’approccio, non la dieta.

Molti pensano che per perdere 40Kg sia necessaria una forza di volontà sovrumana.

SE l’approccio è quello della forza bruta, SI’, perchè è mostruosamente faticoso scalare una montagna in bici, se non ti piace pedalare; c’è chi ci riesce, ma la maggior parte di noi *umani* desiste alla prima pendenza seria.
In effetti anch’io non sono mai riuscito a scalare una salita impegnativa quando l’unico stimolo era l’appagamento della vetta.

Oggi ci riesco, ma sono felice MENTRE pedalo e quando arrivo quasi mi dispiace, ed è la molla che mi ci fa tornare la prossima volta. E' bello avercela fatta, ma pedalare è stato ancora meglio.

In quest’ottica anche l’eventuale FALLIMENTO è meno tragico. Se so di aver dato il massimo, e mi sono anche *divertito* nel farlo, ho voglia di riprovarci.
Se scopro di aver fatto il passo troppo lungo per la (mia) gamba, mi allenerò meglio e se possibile con ancora più convinzione.

L’errore diventa quindi una spinta al miglioramento e non una scusa per l’autocommiserazione.

lunedì 18 febbraio 2013

La MAFIA delle SS (società sportive)

Riepilogo delle puntate precedenti: sono calato 37 Kg, da solo, senza drogarmi e senza particolari aiuti se non quello paziente e tollerante di mia moglie.
Vado dal medico per farmi prescrivere un esame del sangue di routine, già che ci sono gli chiedo una visita cardiologica sotto sforzo. Detto fatto.
Mi reco al cup per le prenotazioni, ovviamente per l'ECG ci sono problemi: "guardi è un esame di secondo livello, non la fanno accedere se prima non fa una visita cardiologica 'standard'."
Spiego pazientemente che già anni fa ne feci una, e che poi non mi mandarono alla visita sotto sforzo perchè non avevo problemi; inoltre spiego che girando in bici qualche centinaio di Km al mese, e non essendo più giovanissimo, anche IL MEDICO mi ha consigliato di farne una.
"No guardi non si può fare, provi a telefonare al Centro di Medicina dello Sport".
Telefono, una comica:
Io: "Buongiorno, vorrei prenotare COME PRIVATO una visita cardiologica sotto sforzo"
Lui: "Quanti anni ha?"
Io: "38"
Lui: "No guardi, a questo numero prenotiamo solo gli ultraquarantenni, e comunque non accettiamo privati, neanche a pagamento".
Io: "Mi scusi ma se volessi iscrivermi a qualsiasi competizione 'open'?"
Lui: "Ci vorrebbe la richiesta dell'organizzazione e COMUNQUE un'iscrizione a una società sportiva".

Alcune riflessioni:
  • Se mi avessero chiesto 80 euro non avrei battuto ciglio, facendo la richiesta da privato; quindi l'AUSL  piange miseria ma quando si tratta di incassare subentrano misteriosi impedimenti azzeccagarbuglieschi.
  • Nessuno si vuol più prendere alcuna responsabilità
  • Uno dei grandi problemi della diffusione dello sport in Italia è la mafia delle società sportive e delle federazioni che fanno da imbuto rispetto a qualsiasi tentativo diverso di diffondere lo sport. Sei un privato? Sfiga.

venerdì 8 febbraio 2013

Metabolismo e dieta.

Inizio con una precisazione: non sono un medico ma soltanto un curioso che sta sperimentando uno stile di vita più sano, ma non è detto che quello che va bene per sia adatto per tutti, ovviamente.
Seconda precisazione: aggiungere ad ogni consiglio "con moderazione". Ognuno giudichi per sè la propria soglia.

Poi veniamo ai piccoli effetti collaterali di una vita più attiva:
  •  Metabolismo alto vuol dire tanta energia, a volte mi sento un leone e devo moderarmi, perchè potrei “sbranare” qualcuno o esagerare con lo sport.
  • A volte mi addormento con difficoltà, ma un libro non troppo avvincente è sempre mio caro amico
Ed ora le "mie regole auree” per tenere sveglio il metabolismo:

  • Bere tanta acqua (+ caffè, tisane, the verde, citrus...).
  • Non saltare i pasti (ad esempio io non amo la colazione ma un frutto al mattino minimo lo mangio, magari sgranocchiando mezza stecca di cannella).
  • Pochi carboidrati.
  • Vestirsi poco, riscaldamento basso, abituarsi alle temperature fresche (il fisico brucia di più e non si "siede").
  • Dieci flessioni alla mattina appena alzato.
  • Camminare, possibilmente con passo veloce e mani libere; i medici dicono almeno mezz'ora, ma non potendolo fare cerco di recuperare durante il giorno con tanti piccoli spostamenti, magari poco vestito e di corsetta.
  • cardio (bici e corsa) senza strafare, almeno fino a quando non sarò più in forma
  • Un po’ di pesetti in casa e di stretching sul tappeto (cercando di non fare MAI due giorni consecutivi della stessa attività, cioè cardio-cardio o potenziamento-potenziamento). Anche i muscoli bruciano calorie.

Sport “bruciagrassi”?

Ogni tanto risento il classico mantra di molti istruttori sportivi, che recita qualcosa del tipo:
frequenza cardiaca bassa -> bruciagrassi
frequenza media -> allenamento soft
frequenza alta (non oltre la soglia aerobica) -> cuore polmoni

Poichè non faccio sport per bruciare i grassi (anche se ho ancora parecchi chili da perdere) ma come sfogo e voglia di vita all’aria aperta, ultimamente sto cercando di fare un po’ del cosiddetto “interval training” per migliorare un po’ la mia scarsa capacità atletica e divertirmi sempre di più :).

Ad esempio l’ultima decina di chilometri in bici prima del rientro, cerco di alternare circa 45 pedalate “con un rapporto duro” (circa 30 secondi, ma è più facile contare le pedalate) e qualche minuto sempre alla stessa frequenza di pedale ma con un rapporto più tenero.
Idem con la ciclette in casa. Quando raramente esco per correre, faccio 2 minuti di corsa “relativamente veloce” (rispetto al mio ritmo) e 3 di passo...

Leggo per caso che esiste un sistema (che pare) efficace per perdere peso con allenamenti BREVI E INTENSI: 30 secondi a frequenze alte (>80% della frequenza massima) e un minuto di recupero, per tre volte consecutive, UNA VOLTA alla settimana.

Tale rimedio sarebbe persino più efficace (in ottica “brucia grassi”, per la salute conta ovviamente anche il resto) di ore di lunghissime (e forse per molti pallosissime) camminate o pedalate...

Di chi bisogna fidarsi allora? Beh del proprio fisico.

giovedì 31 gennaio 2013

L’importanza dell’acqua (anche come “brucia calorie”)

Uno degli errori peggiori che possiamo fare quando cerchiamo di perdere peso è saltare i pasti.
Su questo concordano TUTTI: se salto un pasto il mio corpo “pensa che ci sia la carestia” (come dice il mio chiropratico) e “consuma meno”.
E’ fisiologico e naturale che il metabolismo si abbassi quando mangiamo meno, specie se prima ingurgitavamo avidamente interi barattoli di maionese e ora gambi di sedano; possiamo cercare di mangiar bene, di fare sport e una vita attiva, ma inevitabilmente un po’ si abbasserà.

La cosa che non tutti sanno però, è che anche l’acqua può aiutare a contrastare questo fenomeno.
Quello che dicono tanti medici è di bere MINIMO un litro e mezzo di acqua al giorno in inverno e senza sudare troppo, altrimenti anche il doppio.

E se per voi bere fosse un sacrificio? Vi basterà pensare che aiuterà il corpo a rimanere sveglio e in salute (tenendo anche presente che le proteine intossicano, quindi a maggior ragione: tante proteine -> TANTA ACQUA)

Quanto alla lunghissima discussione sull’acqua del rubinetto o la minerale, io sono per l’oligominerale.
L’acqua del rubinetto è cattiva, piena di cloro, mentre l’acqua “buona” è inodore e quasi del tutto insapore; nel frattempo cerco di bere secondo la logica della filiera corta (COOP, cioè da noi Monte Cimone).
Avrei un osmotizzatore, se non fosse un articolo “fuori mercato” alla mercè degli sciacalli del “porta a porta” (2500 euro per una POMPA? quasi quasi Villa Arcore è più conveniente...); appena ne proporrà uno la grande distribuzione a prezzi popolari, ne approfitterò sicuramente.

mercoledì 30 gennaio 2013

Colazione tipica

Caffè (in capsula Coop, consigliato) ovviamente senza zucchero

1 Kiwi - OPPURE - 1 Mela (buona con la cannella sopra tipo strudel) - OPPURE - 1 arancio - OPPURE - (raramente) 1 Muffin - OPPURE - (raramente) 1 fetta di pane sottile con marmellata

The verde + MATE ovviamente senza zucchero -  OPPURE - the verde/bianco + CITRUS (arancio amaro)

1 pastiglia di ascorbato di potassio (vitamina C)

qualche grammo di cannella in stecca, da masticare (brucia i grassi, pare, e toglie la fame)

1 bicchierone (300ml) d'acqua con qualche goccia di estratto di Echinacea

Totale: molti liquidi, pochi zuccheri (buoni, è frutta), molte vitamine, un po' di erbe varie e nient'altro

sabato 19 gennaio 2013

La motivazione

Molti mi dicono “Ok ti sei innamorato del bello della vita e tutte quelle minchiate lì :) ma in pratica DOVE hai trovato la motivazione, cosa è cambiato rispetto a prima?”

Io credo che sia fondamentale il punto di vista; per anni ho cercato di dimagrire così avrei potuto “sentirmi più figo, o andare meglio in barca a vela, o correre senza handicap, o farmi questo regalo, o migliorare l’aspettativa di vita e rendere più felice la mia famiglia”... tutti obiettivi giusti ma troppo a lungo termine.

E’ difficile sopportare i morsi della fame quando “forse” avrai una gallina domani.

E’ molto più facile invece se l’obiettivo è vivere meglio OGGI.
 
Oggi sto meglio, quando “arriverò” non mi interessa.

Oggi mi sento un leone, subito, il primo giorno di dieta.
E mai smetterò di esserlo: potrò cadere, ma anche rialzarmi a testa alta.

domenica 13 gennaio 2013

La “rivoluzione sana”

Il sistema è schizofrenico, è noto a tutti.

Da una parte guadagna miliardi di euro con monopoli sulle droghe e tasse sui consumi sfrenati lamentandosi fra l’altro del fatto che “consumiamo poco”, dall’altra elenca i danni ciclopici causati da obesità, abuso di droghe, fumo, alcol (che comunque sono inferiori agli introiti diretti, cioè tasse e monopoli)...
 

Credo fermamente nella decrescita felice, anche come rivoluzione culturale non violenta.

Fanculo le sigarette, poco alcol ma buono, poco cibo ma buono.

Decido IO cosa e quanto consumare.

mercoledì 21 novembre 2012

Sport - dieta - agonismo?

Dicono in tanti (giustamente) che lo sport aiuti a tenere il metabolismo “vivace”, che liberi endorfine, che tenga il fisico in salute...

C’è un aspetto ulteriore che ho scoperto essere veramente vincente, almeno per me.

Lo sport dà motivazione. Quando torno in bici dopo una settimana di lavoro, magari non mi sono allenato ma sono calato un paio di chili... e mi sento un leone, almeno “relativamente a me stesso”.

Ma di QUALE sport sto parlando?
Non esiste solo l’agonismo, lo sport è soprattutto contatto con la natura, esplorazione dei propri limiti, una benefica e gratuita evasione dal “logorìo della vita moderna”.

Leggevo l’altro giorno sulla “Gazzetta dell’unico Sport esistente in Italia”, che una partita di basket di due squadre giovanili è finita 205-6, con tanto di lettera indignata di un lettore e risposta altrettanto indignata del giornalista.

Falsi e ipocriti che non siete altro!

Questo è l’agonismo, l’avete voluto voi... Ho sempre avuto il sospetto che il “rispetto dell’avversario” sia solo una finzione. “Fatti pure prendere a pugni che ti rispetto...”

Resto dell’idea che sia meglio andare per boschi che farsi predere a pallonate in una palestra davanti a frustrati genitori di “future promesse dello sport”...

martedì 20 novembre 2012

Appagamento

Non ero mai calato ventisei chili prima d’ora, ed è anche vero che non ero mai stato tanto grasso.
Credevo che l’unico vero problema legato alla dieta, fosse imparare ad alimentarsi correttamente senza essere sopraffatti dai terribili “colpi di fame”.

Invece ho scoperto che esistono anche altri ostacoli non meno insidiosi.

Uno di questi è l’appagamento.

Cominciano a dirti che sei bravo, che stai bene, di non esagerare, persino qualche ragazzetta che timidamente comincia a non girarsi dall’altra parte...

una piacevolissima sensazione che in realtà nasconde un grande rischio... quello di pavoneggiare troppo il “proprio IO tanto a lungo bistrattato” e dimenticarsi del fatto che siamo solo a metà del percorso...

Sfruttare le proprie debolezze / punti di forza

Se siamo obesi, è facile che varie volte abbiamo provato a dimagrire nella vita, con esiti deludenti o non “definitivi”.
La statistica è contro di noi, ma è anche vero che se esaminiamo tanti fallimenti con sincerità, senza false illusioni, possiamo imparare tanto dai nostri errori.

Chi mi può conoscere meglio se non il sottoscritto?

Non pensare mail al cibo

Tutti noi ciccioni abbiamo una capacità di “dimenticare” mostruosa...
Per interi lustri abbiamo ignorato intere orde di medici/amici/parenti che ci avvertivano dei nostri possibili problemi di salute.
USIAMO questa forza a nostro favore e non contro di noi.

Per anni mi è capitato di pensare "devo essere bravo, devo mangiar poco", poi di violare beceramente questo proposito di fronte al frigorifero, o a una tavola imbandita... Per anni pensavo al cibo lontano dai pasti, e seduto a tavola non consideravo quanto male mi stessi facendo...

Non bisogna MAI pensare al cibo, specie se lontano dai pasti.

Pensiamoci invece qualche minuto prima, per decidere e SCEGLIERE cosa mangiare (senza spiluccare tutto quello che vediamo in tavola e/o nel frigo, o farci prendere dalla frenesia alimentare in fila alla mensa...). 

Decidiamo NOI cosa mangiare e quanto.

mercoledì 31 ottobre 2012

Libera il maggiore Hartman che è in te

C’è chi dice che in una dieta bisogna assolutamente gratificarsi, e sicuramente è vero anche per me.

Quello che però mi smuove di più è quando la mia coscienza mi dà del ciccione e mi ordina di fare qualcosa. Prima cercavo di addormentare questa parte di me, adesso mi sento molto più recettivo, e non mi vergogno a darle voce.

Per questo non mi spavento se mi peso tutte le mattine, e se ho sgarrato mi impongo una condotta più rigida per la giornata.

Se sono in bici e c’è una salita troppo impegnativa, o sto morendo per due passi di corsa, modero il “maggiore Hartman interiore” perchè non vorrei morire d’infarto.

Ma quando ragionevolmente so che posso farcela, senza farmi troppo influenzare dalla mia pigrizia innata, lo scateno. E al suo grido di “palla di lardo” raggiungo la meta.

martedì 30 ottobre 2012

Senza scorciatoie (la cura non deve esser peggiore del male)

Il mio obiettivo è vivere bene da subito, ma non voglio scorciatoie che mi procurino guai adesso o in futuro, che siano diete folli del dottor tal-dei-tali espulso dall’Ordine dei Medici (fa ribrezzo leggere qui a proposito di una delle “genialate” dell'ex-dottor Dukan) o farmaci o droghe o rimedi miracolosi (che solitamente sono truffe o fanno male)

Non voglio una dieta che acceleri il processo di dimagrimento a scapito della MIA salute, o una che non possa sostenere per lungo tempo.

Vorrei alimentarmi per il mio benessere psicofisico (e anche per quello del palato, perchè no) e IMPARARE a mantenerlo quotidianamente.

Posso conciliare le due cose senza farmi del male? Cosa mi manca per farlo?

Se non riesco da solo posso farmi aiutare da medici e/o psicologi competenti, ma senza scorciatoie.